domenica 25 febbraio 2018

Via col vento


Tramonto, primavera e germogli non erano un miracolo per Rossella. Accettava quelle bellezze con naturalezza, come l'aria che respirava e l'acqua che beveva, non avendo mai visto coscientemente la bellezza in nulla se non nei volti femminili, nei cavalli, nelle vesti di seta e in altre cose tangibili. Eppure la serena luce crepuscolare sui campi ben coltivati di Tara portò una certa calma nel suo spirito turbato. Amava quella terra, senza neanche sapere di amarla; l'amava come amava il volto di sua madre alla luce della lampada, all'ora della preghiera. 
(Margaret Mitchell, Via col vento)



Buona domenica, lettori in pantofole! Mentre il gelo e il freddo incombono, mi appresto a parlarvi della mia ultima lettura che invece ci porta nel profondo Sud degli Stati Uniti.
Ebbene sì, un nuovo libro dalla mia TBR list: la Georgia di Via col vento. E proprio grazie al mio tour virtuale ho scoperto che il romanzo di Margaret Mitchell è davvero il romanzo dei record. Premio Pulitzer nel 1937 e ispiratore di uno dei più grandi colossal cinematografici di tutti i tempi, è tradotto praticamente in tutto il mondo e, a oggi, conta più di 250 milioni di copie vendute. Via col vento fu croce e delizia per la sua creatrice, l'anonima giornalista di Atlanta portata alla ribalta dal fascino e dal carisma della sua Rossella O'Hara, travolta davvero da quel vento impetuoso che fu il suo romanzo d'esordio. Eppure quel fascino si perpetua nel tempo e ancora oggi è in grado di stregare il cuore di un lettore come ha fatto con la sottoscritta...


Tara, nel cuore della Georgia settentrionale, è il regno incontrastato di Rossella la giovane e ardente figlia di Gerald O'Hara. La piantagione con la sua terra rossa e gli abbaglianti campi seminati a cotone è il palcoscenico delle sue civetterie, dei suoi capricci e del suo appassionato amore per il capitano Ashley Wilkes. Ma il rombo della Guerra Civile incombe, pronto a spazzare via col suo vento impetuoso un intero mondo e un'intera società. Travolta, calpestata e umiliata Rossella dovrà trovare in se stessa la forza di rialzarsi fosse necessario per questo lottare, mentire, tradire e infine amare...

IL MIO PENSIERO

Con lo spirito del suo popolo che non riconosce la sconfitta anche quando se la trova di fronte, rialzò il mento. Avrebbe riconquistato Rhett. Sapeva di poterlo fare. Non era mai esistito un uomo che lei non potesse avere, se lo voleva.
"Penserò a tutto questo domani, a Tara. Sarò più forte, allora. E troverò un modo per riconquistarlo. Dopotutto, domani è un altro giorno". 
Non avrei mai pensato di iniziare una recensione a partire dall'ultima pagina di un romanzo, ma in questo caso non ci sono spoiler, del resto queste frasi sono ormai universalmente conosciute grazie al lungometraggio interpretato dalla bellissima Vivien Leigh e dall'affascinante Clark Gable. Ma perché iniziare da qui? Perché è da qui che la stessa Margaret Mitchell pare sia partita per la stesura della sua opera, dallo struggente confronto finale tra Rossella e Rhett. Un finale aperto per un'eroina che non si lascia piegare dagli eventi ma che cavalca il destino e la storia con caparbietà e determinatezza. Incontriamo Rossella nelle prime pagine del romanzo come la figlia viziata, cocciuta e terribilmente affascinante di un proprietario terriero del Sud e la vediamo crescere attraverso tutto il romanzo in quella creatura egoista, opportunista e spregiudicata che attraversa gli anni della Guerra Civile. Perché Rossella O'Hara è tutto questo e molto di più, rinnegata ed egoista come le farà notare la sua controparte maschile, lo spregiudicato Rhett Butler, che le somiglia più di quanto lei stessa voglia ammettere. Ma è proprio questo individualismo che le permetterà di salvare se stessa e coloro che ama dalla rovina, mentre un intero mondo crolla. Perché è questo in fondo che racconta Via col vento la caduta del Sud, di quella società aristocratica ed elegante spazzata via dal vento impetuoso dell'avanzata yankee. Ho apprezzato moltissimo l'affresco storico che Margaret Mitchell evoca nel suo romanzo, l'avanzata nordista, l'assedio e la caduta di Atlanta, l'orgoglio calpestato di un popolo e la sua dignità durante la ricostruzione. 

Certo, in 1128 pagine non manca qualche slabbratura e così ho trovato un po' troppo stereotipate alcune parti soprattutto quando si affronta il tema della schiavitù e la caratterizzazione dello schiavo nero ma nonostante questo mi ha colpita molto il punto di vista assunto dal libro, basti solo pensare alla piaga del Ku Klux Klan affrontata attraverso gli occhi di un sudista. 
Ma certo a rubarmi il cuore nel romanzo della Mitchell sono stati i personaggi: Rossella (o Scarlett come nella versione originale) e Rhett in primis con le loro schermaglie verbali, il loro bizzarro modo di incontrarsi e scontrarsi, il sofisticato e idealista Ashley Wilkes con la sua chioma dorata e la dolce Melania, timida e mansueta ma con l'animo d'acciaio delle donne del Sud. E ancora la fedelissima Mammy devota a Elena O'Hara e alla sua progenie, l'irruente Gerald O'Hara e perché no le timorate donne della società di Atlanta zia Pittypat, Mrs Merrywether e Mrs Elsing. E a dominare su tutti c'è lei, Tara, con la sua terra rossa, i cedri che ombreggiano il viale di accesso, i pini che la circondano e il lento canto degli schiavi, perché la piantagione degli O'Hara è la vera essenza del Sud, quella terra da cui Rossella trae la sua forza e il suo spirito e alla quale inevitabilmente ritorna quando si sente schiacciata dagli eventi e dalla storia: 
Pensò a Tara, e fu come se una mano dolce e fresca si posasse sul suo cuore. Le apparve la casa bianca che le dava il benvenuto tra le rosse foglie autunnali, sentì il tranquillo sussurro del crepuscolo che scendeva su di lei come una benedizione, udì la rugiada cadere sui verdi cespugli ornati di fiocchi candidi, vide il colore rugginoso delle zolle e la tetra bellezza dei pini sulle colline ondulate. Cinque pantofole. Un romanzo in cui ho avuto il piacere di perdermi, che mi ha tenuta incollata alle sue pagine dall'inizio alla fine e che ha tutto il sapore e il fascino di un grande classico.

Ho letto Via col vento in formato digitale per una questione di praticità ma vi lascio di seguito tutti i dati dell'edizione Oscar Mondadori:

MARGARET MITCHELL

Via col vento
(titolo orginale: Gone with the Wind)
editore: Mondadoripagine: 1128; EAN: 9788804670285
data di pubblicazione: 22 novembre 2016
brossura: € 18.00; eBook: € 7.99; acquistalo su: Giunti al Punto

Rossella O'Hara è la viziata e capricciosa ereditiera della grande piantagione di Tara, in Georgia. Ma l'illusione di una vita facile e agiata si infrangerà in brevissimo tempo, quando i venti della guerra civile cominceranno a spirare sul sud degli Stati Uniti, spazzando via in pochi anni la società schiavista. Il più grande e famoso romanzo popolare americano narra così, in un colossale e vivissimo affresco storico, le vicende di una donna impreparata ai sacrifici: la tragedia della guerra, la decimazione della sua famiglia, la necessità di dover farsi carico della piantagione di famiglia e di doversi adattare a una nuova società. E soprattutto la sua lunga, travagliata ricerca dell'amore e la storia impossibile con l'affascinante e spregiudicato Rhett Butler, avventuriero che lei comprenderà di amare solo troppo tardi...

CHI ERA MARGARET MITCHELL:
(Atlanta 1900 – 1949). Lasciati gli studi di medicina per motivi familiari, dal 1922 al 1926 lavorò come giornalista all’«Atlanta Journal».
Scrisse il suo capolavoro, Via col vento, tra il 1926 e il 1929, per pubblicarlo però solo nel 1936. Il romanzo si rivelò un successo clamoroso, trasformando la Mitchell in un personaggio pubblico e facendole vincere il premio Pulitzer nel 1937. Due anni dopo uscì la trasposizione cinematografica, che otterrà una fortuna anche superiore al libro. Pressata dall’improvvisa fama, la Mitchell rifiuterà di scrivere altro per dieci anni, dedicandosi all’impegno civile nella Croce Rossa. Nel 1949, quando accarezzava l’idea di tornare alla scrittura, morì improvvisamente in seguito a un incidente d’auto.


Ed è inevitabile chiudere con quel capolavoro che è stata la colonna sonora del film diretto da Victor Fleming. Il produttore David O. Selznick voleva per la composizione delle musiche Max Steiner e per poterlo scritturare pagò addirittura una ingente penale (Steiner all'epoca era sotto contratto con la Warner Bros) ma ne valse la pena perché ne scaturì quel capolavoro che è il tema di Tara:

4 commenti:

  1. Ciao! Anche io ho parlato di "Via col vento" sul mio blog...è un grande classico e mi piace tanto! Certo l'ideologia di quel tempo è qualcosa che (per fortuna, direi...) di fatto non esiste più. Tuttavia, alcuni personaggi sono davvero immortali...

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  2. L'ho letto tantissimo tempo fa da adolescente e come il film mi era piaciuto tantissimo, mi piacerebbe rileggerlo :-) buona serata!

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  3. Allora, ammetto di starlo ancora leggendo e che solo negli ultimi giorni è riuscito a prendermi un po' di più.
    Sono circa a metà e trovo che il personaggio di Rossella si stia evolvendo in modo interessante. Di certo la apprezzo più ora, terrorizzata ma combattiva, che quando si comportava da ragazzina viziata e un po' sciocca. Adesso sì che sono curiosa di andare avanti e non vedo l'ora di sapere che cosa succederà. E anche se conosco già la fine... francamente me ne infischio! xD

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  4. Io avevo visto il film, e sinceramente non mi era piaciuto molto. Magari il libro è meglio.

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