sabato 5 novembre 2016

CANTO DELLA PIANURA

E così i fratelli McPheron proseguirono discutendo di bestiame da macello, di manzi di prima scelta, di giovenche e di vitelli da ingrasso, spiegarono anche questo, e i tre discussero a fondo fino a tarda sera. Parlando. Conversando. Spaziando un po' anche in altri campi. Due uomini anziani e una ragazza di diciassette anni seduti al tavolo sparecchiato di una sala da pranzo di campagna, dopo cena, mentre fuori, oltre le pareti di casa e le finestre senza tende, un gelido vento del nord scatenava l'ennesima tempesta invernale sugli altopiani.
(Kent Haruf, Canto della pianura)

Buonasera lettori in pantofole! Dopo una settimana turbolenta sono riuscita a ritagliarmi un attimo per parlarvi del mio ritorno ad Holt.

Vi avevo già raccontato del mio incontro con Kent Haruf e la sua Trilogia della pianura (qui la recensione del primo romanzo, Benedizione) ed eccomi adesso a lasciarvi le mie impressioni sul secondo capitolo ambientato nella fittizia cittadina dell'entroterra americano... e come sempre partiamo dalla storia ^^


È autunno inoltrato nella cittadina di Holt, Colorado. Mentre la neve inizia a imbiancare strade e campi la giovane Victoria Roubideaux, 17 anni, scopre di essere incinta. Cacciata di casa, trova rifugio nella comprensione di un'insegnante, Maggie Jones, e nella casa dei fratelli McPheron, anziani allevatori dall'aspetto ruvido e dal cuore grande. Intanto, al liceo, il professor Tom Guthrie deve fare i conti con uno studente riottoso e un matrimonio al capolinea e i piccoli Ike e Bobby passano il tempo esplorando, consegnando giornali e cavalcando... 
Ancora una volta le vite dei personaggi si incontrano e si rincorrono tra le strade e le case di Holt mentre le loro voci, come un canto, risuonano nella vastità della pianura.

IL MIO PENSIERO

Era domenica. Una giornata fredda e luminosa, con la neve ancora scintillante come vetro sotto il sole e il vento che soffiava come al solito in raffiche improvvise ma regolari...
È una Holt autunnale quella che mi ha accolto tra le pagine di questo secondo romanzo di Kent Haruf (ma, badate bene, solo se seguiamo la pubblicazione italiana ^^). Una Holt dai colori e dai toni diversi rispetto a Benedizione. Se lì infatti il tepore della primavera accompagnava gli ultimi istanti di vita del vecchio Dad Lewis e si faceva testimone e spettatrice del bilancio di un'esistenza, in Canto della pianura sono le raffiche di vento che spazzano i campi e il candore della prima neve a far da sfondo a una storia in cui al contrario si celebra la nascita della vita, la giovinezza. E la si celebra nel corpo che cambia di Victoria Roubideaux, nelle sue paure e incertezze di adolescente, ma anche nelle scorribande dei piccoli Ike e Bobby mentre consegnano le copie del Denver News sulla Main Street. 

Già, Main Street, il liceo, l'Holt Cafè e le cisterne... la cittadina nata dalla mente di Kent Haruf mi ha accolta nuovamente tra le sue strade di carta eppure così reali e brulicanti di vita. Sì, perché come nel precedente volume tante sono le storie che si intrecciano sulla pagina. E così accanto a Victoria, Ike e Bobby troviamo Tom Guthrie, Maggie Jones, Harold e Raymond McPheron. Esistenze semplici, di una piccola comunità rurale di provincia, ruvide, talvolta solitarie, eppure fantastiche ed evocative
Se in Benedizione ero rimasta colpita da Dad e Mary, qui a rubarmi il cuore sono stati gli anziani fratelli McPheron, questi allevatori solitari, taciturni, con il volto e le mani segnati dalle intemperie ma con il cuore grande come le pianure che circondano Holt. Ed è stato emozionante leggere del loro incontro con la piccola e spaurita Victoria, delle incertezze e dell'impaccio che costellano un rapporto che cresce piano piano, l'incontro di due generazioni che si fa accoglienza e calore reciproco: 
Temo che sarà una dura prova per te, disse Raymond alla ragazza [...] Quello che voglio dire è che Harold e io crediamo che qui da noi riuscirai a sentirti un po' a casa. Fra un po', intendo dire. Non subito, magari.
Lei guardò prima lui, poi il fratello. Grazie, disse. Grazie di lasciarmi stare qui da voi.
Be', sei la benvenuta, disse Raymond. Davvero.
Restarono lì imbarazzati a fissare il pavimento. 

Kent Haruf mi ha ancora una volta rapita ed emozionata con il suo stile semplice, piano, discreto. È la voce della pianura a sussurrare sulla pagina anche se ho trovato la scrittura di Canto della pianura, un po' diversa rispetto a quella di Benedizione. Qui la parola si fa spesso cruda, affilata, probabilmente perché è il racconto a richiederlo, soprattutto quando a dominare la pagina sono scene forti, come la vaccinazione del bestiame o l'autopsia al cavallo dei piccoli Ike e Bobby per non parlare della notte di paura e soprusi a cui i giovani fratelli sono sottoposti dal bullo di turno, Russell Beckman.  
Insomma, tornare a Holt è stata una grande emozione, un perdersi tra gli spazi sconfinati di quella real America che fa parte del mio immaginario fantastico e Kent Haruf mi ha convinta, commossa e incantata un volta di più. Cinque pantofole

Di seguito vi lascio tutti i dati del romanzo pubblicato da NN Editore nel novembre del 2015:

TRILOGIA DELLA PIANURA:
1. Benedizione, 2015 (Benediction, 2013)
2. Canto della pianura, 2015 (Plainsong, 1999)
3. Crepuscolo, 2016 (Eventide, 2004)


KENT HARUF

Canto della pianura 
editore: NN Editore; pagine: 280; EAN: 9788899253172
data di pubblicazione: 19 novembre 2015 
brossura: € 18,00; eBook: 8,99; acquistalo su: Giunti al Punto 

Con "Canto della pianura" si torna a Holt, dove Tom Guthrie insegna storia al liceo e da solo si occupa dei due figli piccoli, mentre la moglie passa le sue giornate al buio, chiusa in una stanza. Intanto Victoria Roubideaux a sedici anni scopre di essere incinta. Quando la madre la caccia di casa, la ragazza chiede aiuto a un'insegnante della scuola, Maggie Jones, e la sua storia si lega a quella dei vecchi fratelli McPheron, che da sempre vivono in solitudine dedicandosi all'allevamento di mucche e giumente. Come in "Benedizione", le vite dei personaggi di Holt si intrecciano le une alle altre in un racconto corale di dignità, di rimpianti e d'amore. In particolare, in questo libro Kent Haruf rivolge la sua parola attenta e misurata al cominciare della vita. E ce la consegna come una gemma, pietra dura sfaccettata e preziosa, ma anche delicato germoglio.

CHI ERA KENT HARUF (1943-2014):
è stato uno dei più apprezzati scrittori americani, ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Whiting Foundation Award e una menzione speciale dalla PEN/Hemingway Foundation. Con il romanzo Canto della pianura è stato finalista al National Book Award, al Los Angeles Times Book Prize, e al New Yorker Book Award. Con Crepuscolo, secondo romanzo della Trilogia della Pianura, ha vinto il Colorado Book Award. Benedizione è stato finalista al Folio Prize. NN Editore ha pubblicato tutti i libri della trilogia ambientata nella cittadina di Holt.


C'è un passo del romanzo in cui Victoria si siede al tavolo di un vecchio locale sulla statale. Un altoparlante diffonde un pezzo country, You Really Had Me Going di Holly Dunn primo singolo estratto dal suo quinto album in studio, Heart full of love (1990). E cosa c'è di meglio di una country song americana per concludere questa recensione? ^^

4 commenti:

  1. Libri interessanti, e belle anche le copertine :)
    xoxo Connor

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Connor! In effetti le copertine della NN sono sempre un bel guardare ^^
      E la Trilogia della pianura> mi ha proprio conquistata, adesso non mi rimane che leggere Crepuscolo>!

      Elimina
  2. Bravissima Jerry ho letto solo Benedizione per ora, ho amato Holt e tu mi ci hai nuovamente catapultata con le tue parole. Lo leggerò presto! Buona giornata :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Cuore ^^! Sono sicura che anche Canto della pianura ti piacerà!

      Elimina

Accomodatevi, infilate le pantofole e... lasciate un commento!