martedì 29 novembre 2016

184 ANNI AL FEMMINILE


Buonasera lettori in pantofole! Eccomi qua con un nuovo post. Del resto il doodle di oggi va degnamente festeggiato, come potrei soprassedere a una delle grandi scrittrici della mia infanzia? ^^ Chi segue il blog sa che Piccole Donne è stato un po' il mio romanzo di formazione, quello che ha dato l'avvio alla mia vita di lettrice e amante dei libri. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, ma conservo ancora gelosamente la copia Salani di mia mamma su cui ho palpitato leggendo le avventure di Jo, Meg, Beth e Amy March (qui potete dargli un'occhiata).  
Piccole donne è ormai un evergreen della narrativa per ragazzi, la storia delle sorelle March e i suoi vari seguiti ha fatto innamorare di sé generazioni di ragazzine, per non parlare delle meravigliose trasposizioni cinematografiche con Liz Taylor e June Allyson prima, con Susan Sarandon e Winona Ryder poi. 
Ma oggi non si festeggia la pubblicazione di Piccole donne, bensì i 184 anni dalla nascita della sua autrice, Louisa May Alcott donna che, proprio come le sue eroine, ha precorso i tempi.

Nata a Germantown nel 1832, la Alcott era una donna indipendente e una convinta femminista come la sua indimenticabile Jo. Amica di alcuni tra i più importanti filosofi e letterati statunitensi del suo tempo, fu abolizionista e sostenitrice della lotta per il diritto di voto alle donne, ma a dispetto del suo carattere fiero e sanguigno fu sempre molto legata alla famiglia che non abbandonò mai. E forse da qui si originano le magnifiche pagine di Piccole Donne, da quella Orchard House a Concord dove Louisa trascorse l'infanzia e gran parte della vita adulta. 
Figlia di un filosofo trascendentalista squattrinato, la Alcott iniziò a lavorare prestissimo come sarta, bambinaia, insegnante e solo in un secondo momento si dedicò alla scrittura. I suoi primi racconti, scritti sotto lo pseudonimo di A. M. Barnard si ispiravano al genere gotico e horror, un po' come i racconti a puntate che Jo March vendeva per sbarcare il lunario. Del resto, è indubbio che Louisa May Alcott abbia riversato molto di se stessa nel suo personaggio di carta.

E il 1869, con l'uscita di Piccole Donne, segnò il momento di svolta nella vita di questa autrice. Con le sorelle March, Louisa ritraeva in modo vivido e realistico la vita di ogni fanciulla dell'epoca che nelle quattro ragazze poteva riconoscersi e immedesimarsi. Da qui il grande successo, cui seguirono altri tre romanzi sempre incentrati sulle vicende della famiglia March: Le piccole donne crescono, Piccoli uomini e I ragazzi di Jo
Louisa May Alcott restò sempre molto legata a Concord e, se si esclude un tour europeo nel 1870 (all'epoca considerata tappa obbligata nell'educazione di una signorina), trascorse la sua esistenza tra la casa paterna e Boston senza mai sposarsi e formarsi una famiglia propria. Qui si spense nel 1888 a soli 54 anni. Sempre molto cagionevole di salute, la scrittrice si era curata a lungo per una malattia contratta durante la Guerra Civile ma la cura contenente massicce quantità di mercurio ne aveva debilitato, se non avvelenato, il fisico già compromesso. Piccole donne resta il suo testamento spirituale, una sorta di biografia romanzata, un inno alla gioventà, all'amore e alla gioia di vivere divenuto un classico senza tempo.

5 commenti:

  1. Ciao, mi è piaciuto molto leggere il tuo post! Anch'io ho amato la Alcott e i suoi romanzi, anche se non ho letto il quarto, e proprio oggi ho segnalato i suoi romanzi nel mio blog nella rubrica dedicata ai miei consigli letterari :-)
    Se ti interessa questo è il link: https://langolodiariel.blogspot.it/2016/11/i-quattro-libri-delle-piccole-donne.html?showComment=1480450999873#c3358974395332184121
    Buona serata!

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  2. Piccole done è il mio libro preferito dell'infanzia quindi grazie per questo post!

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    1. Anche il mio Beth ^^ Un romanzo che mi è sempre rimasto nel cuore! Grazie a te per essere passata!

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  3. Ciao Jerry! Anche io credo che Piccole Donne sia stato tra i primissimi romanzi "veri" che abbia letto! Ricordo che lo lessi quando ero in campeggio con la famiglia, ne ho un dolcissimo ricordo...

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