sabato 17 settembre 2016

CLASSICI... CHE PASSIONE! #15


Classici... che passione! è una rubrica che ho ideato allo scopo di condividere con tutti voi le recensioni dei grandi classici che ho letto e amato.

Buon weekend, lettori in pantofole! Oggi ho deciso di rispolverare la rubrica dedicata ai classici, complice una lettura estiva all'insegna del giallo ^^

Ebbene sì, non avevo mai letto niente di Arthur Conan Doyle (il papà di Sherlock Holmes, ma questo lo avrete già capito ;-) e così durante le ferie ho cercato di rimediare partendo dalle origini.

Uno studio in rosso, infatti, è il primo romanzo in cui fanno la loro comparsa l'eccentrico Sherlock e il suo azzimato compagno John Watson. È il 1887 e da questo momento il 221B di Baker Street diviene un indirizzo celebre e le gesta dei due personaggi si fanno leggendarie, ispiratrici di un intero filone narrativo... Che dire, la lettura è stata piacevole e avvincente, un romanzo che, ora ne sono convinta, non può mancare sullo scaffale della libreria (e devo assolutamente recuperare il resto dei libri di Sir Doyle ^^).

Nella matassa incolore della vita, corre il filo rosso del delitto, e il nostro compito consiste nel dipanarlo, nell'isolarlo, nel metterlo in luce istante dopo istante. 
(Arthur Conan Doyle, Uno studio in rosso)

Di ritorno dalla guerra in Afghanistan, l'ufficiale e medico John Watson è alla ricerca di un alloggio a buon prezzo. È grazie all'intermediazione di un vecchio amico che entra in contatto con Sherlock Holmes, gentiluomo dalle vaste conoscenze scientifiche e in cerca di un coinquilino con cui dividere le spese di un elegante appartamento in Baker Street. Per quanto eccentrico, Mr. Holmes conquista la simpatia di Watson che rimane affascinato dalle doti straordinarie di quell'uomo razionale e inflessibile. Ma trasferitosi nell'alloggio 221B, l'ufficiale medico scopre molto di più sul conto del suo coinquilino. Un brutale assassinio, infatti, porta alla luce le abilità logiche e deduttive di Sherlock Holmes che è interpellato addirittura da Scotland Yard incapace di venire a capo di una matassa di eventi sempre più ingarbugliata. Due cadaveri, una misteriosa parola vergata con il sangue e una fede nuziale, è a partire da questi elementi che il ragionamento di Holmes si fa strada per inseguire quel sottile filo rosso che da Londra conduce addirittura oltreoceano...

Ci trovammo il giorno seguente, come d'accordo, e andammo a vedere l'appartamento di cui mi aveva parlato al 221B di Baker Street. 
È da qui che ha inizio il mito, dalle parole dell'azzimato dottor Watson. Il romanzo è infatti filtrato dagli occhi e dalle impressioni dell'assistente più conosciuto di sempre. È l'ufficiale medico la voce narrante ed è attraverso il suo sguardo e la sua voce che ci viene presentato l'illustre detective, ispiratore di un intero genere narrativo.

Superava il metro e ottanta di statura, ed era tanto magro che sembrava ancora più alto. Aveva gli occhi acuti e penetranti [...] il naso, affilato ed aquilino, conferiva al viso un'espressione vigile e determinata. Anche il mento, pronunciato e di forma quadrata, gli dava l'aria di un uomo determinato.
Sherlock Holmes straripa dalle pagine di Arthur Conan Doyle, un personaggio magnetico capace in pochi tratti di catturare completamente l'attenzione del lettore. Quello che più mi ha colpito di questo romanzo è infatti l'assoluta originalità di Holmes, un borderline, un uomo modernissimo per i suoi tempi. Ha nozioni di anatomia e di chimica, conosce ogni pianta e veleno, è un archivio vivente in fatto di crimini e misfatti e non pago di ciò è un eclettico violinista. Un supereroe d'altri tempi, o meglio questo è ciò che mi è venuto in mente leggendo delle sue straordinarie doti logiche e deduttive, non meraviglia che abbia da subito conquistato i lettori dell'epoca. Estremamente razionale è ben conscio delle sue qualità, tanto da apparire tronfio e irritante. Già, in alcuni passi è a dir poco insopportabile, ma a ragione direi perché è riuscito a tenermi incatenata alla pagina ^^

Lei ha reso l'investigazione tanto simile a una scienza esatta come mai è accaduto al mondo proclama a un certo punto John Watson e alla sottoscritta ha fatto pensare a un CSI ante litteram, dove a computer e sofisticati strumenti si sostituiscono il pensiero e la filosofia. E se le descrizioni psicologiche degli altri personaggi forse lasciano a desiderare, è il ritmo del ragionamento "Holmesiano" a conquistarci a partire dai più insignificanti indizi capaci di mettere in moto una macchina narrativa di tutto rispetto. 
E così il giallo ci porta lontano e si tinge addirittura di un'aura romantica che di sicuro non guasta mentre sotto lo sguardo attonito del dottor Watson un'impronta, un anello e una misteriosa scritta si caricano di mille nuovi significati. Insomma, Uno studio in rosso si è rivelato una lettura avvincente e si è meritato un posto nella biblioteca dei classici di casa Jerry... non mi resta che recuperare le altre indagini dell'eclettico Holmes.

Ho letto Uno studio in rosso in un'edizione Einaudi che raccoglie tutti i romanzi di Arthur Conan Doyle dedicati al detective Holmes. Di seguito tutte le info:

ARTHUR CONAN DOYLE

Sherlock Holmes. Tutti i romanzi 
editore: Einaudi; pagine: 696; EAN: 9788806225599
brossura: € 19,00; eBook: € 2,99; acquistalo su: Giunti al Punto

Nel 1887 un medico scozzese, Arthur Conan Doyle, dà vita a uno dei detective piú famosi di ogni tempo e letteratura. Eccentrico, arrogante, geniale, Sherlock Holmes, insieme con il suo fidato amico, il dottor Watson, tra le pareti del confortevole appartamento al 221B di Baker Street, risolve con logica deduzione i casi piú misteriosi, gli enigmi piú oscuri, gli omicidi piú agghiaccianti, servendosi di ogni piú piccolo e apparentemente insignificante dettaglio. Storia dopo storia, Holmes mette a segno la sua brillante intelligenza smascherando un insospettabile omicida in Uno studio in rosso, occupandosi di un misterioso fatto accaduto molti anni prima a migliaia di chilometri di distanza ne Il segno dei quattro, svelando una strana e antica maledizione ne Il mastino dei Baskerville, districando il bandolo di un inspiegabile delitto in La valle della paura.


CHI ERA ARTHUR CONAN DOYLE (1859-1930):
maestro assoluto del giallo deduttivo, deve la sua fama al celeberrimo Sherlock Holmes, ma fu autore anche di romanzi storici e di fantascienza. Einaudi ha pubblicato il volume Sherlock Holmes. Tutti i romanzi (2009), Le più belle storie di Sherlock Holmes (2010), Il mastino dei Baskerville (2011) e il volume Sherlock Holmes. Tutti i racconti (2011).

Ovviamente la figura di Holmes ha ispirato il cinema e la televisione. Innumerevoli sono le trasposizioni sul grande e il piccolo schermo ma forse non tutti sanno che Mr. Holmes ha ispirato addirittura la musica. Nel loro undicesimo album in studio (Angst in My Pants, 1982) gli Sparks, rock band americana considerata antesignana del glam rock, lo ha fatto soggetto e protagonista del brano a lui intitolato.

2 commenti:

  1. Ciao Jerry!! Anche io non ho mai letto i libri di Conan Doyle, ma le storie più famose di Sherlock Holmes le conosco fin da bambina grazie alle trasposizioni in fumetti di Topolino! La cosa bella è che Sherlock non era Topolino, ma Pippo e per una volta il topo faceva la parte dell'ingenuo Watson! *.* Che bei ricordi!!

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    1. Alenixedda ma cosa mi dici? Non sono mai stata un'assidua lettrice di Topolino e nonostante questo alcuni numeri li conservo ancora gelosamente ^^
      Non sapevo delle trasposizioni di Sherlock Holmes ma dovevano essere fantastiche ;-)
      Io ho ancora il numero con Topolino e i dolci segreti di Twin Pipps ^^
      Comunque su una cosa siamo assolutamente d'accordo il topo a volte è insopportabile, spazio a Pippo!

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