giovedì 7 luglio 2016

LA DISTRAZIONE DI DIO


Immaginò Dio troppo catturato dalla meraviglia delle cose per far funzionare tutto nel modo migliore. Aveva un mondo intero da gestire da lassù. Bisognava muovere ininterrottamente i mari, far fare alla Terra un giro all'anno intorno al Sole, spremere miliardi di cuori al ritmo di settantacinque battiti al minuto. [...] Come biasimarlo se, oberato di lavoro, avesse dimenticato di far morire Francesco come gli altri, una volta per tutte? A Dio si doveva pur concedere una certa dose di distrazione
(Alessio Cuffaro, La distrazione di Dio)


Buon pomeriggio, lettori in pantofole, come state? Oggi, finalmente torno a parlarvi delle mie letture, sfido l'afa e mi siedo davanti al pc ;-)
E lo faccio per parlarvi di La distrazione di Dio di Alessio Cuffaro. Ho scoperto questo romanzo grazie alla Autori Riuniti che lo ha pubblicato e che me ne ha gentilmente proposto la lettura. E così, spinta dalla curiosità per la sua particolarissima trama, mi sono immersa tra le pagine. L'ho trovato un libro originale e ben scritto ma, sinceramente, non mi ha convinto del tutto. Comunque, facciamo le cose per bene, e come sempre partiamo dalla storia:


  

Siamo nella Torino di fine Ottocento. Francesco Cassini è il terzo figlio in una famiglia di modesti artigiani ed è un ragazzo sveglio, che ama conoscere le cose e il loro funzionamento. È diverso dai fratelli e dal padre e per questo costantemente vessato per la sua curiosità, il suo acume, il suo desiderio di conoscere il mondo. Ma quando quel mondo gli darà l'opportunità di emergere, Francesco la coglierà al volo e così da povero diavolo si trasformerà in un ingegnere di successo e nell'erede di una facoltosa famiglia torinese. Eppure il destino ha in serbo molto altro per lui, un fatale incidente stradale pone fine alla sua vita ma... Francesco si risveglia in un altro luogo, in un altro corpo e sebbene ricordi ogni cosa della sua vita precedente, niente sarà più come prima. Francesco viaggia attraverso il tempo e lo spazio, attraverso mille esistenze e mille storie. Il cerchio della vita si è inceppato e lui ne è la vittima: vittima di un'errore, di una dimenticanza o forse solo di una distrazione... la distrazione di Dio.




IL MIO PENSIERO
Voleva scoprire il funzionamento delle cose. Di tutte le cose. E non bastava una risposta sbadata a tenerlo buono. Scoprire il come, il quando e il perché delle cose lo faceva stare bene.
E questo romanzo è fitto di come, di quando e di perché. È la storia di un uomo straordinario, Francesco Cassini, che dopo aver vissuto una vita già di per sé particolare, avvincente se vogliamo, chiude gli occhi per sempre ma, al contrario di tutti noi esseri mortali, li riapre in un altro luogo e soprattutto in un altro corpo. E così Francesco diviene, Jacques, Josef, Zoe... Vive a Torino, Parigi, Praga, New York e attraversa un secolo intero.
Una trama labirintica, avvolta su se stessa come un vecchio gomitolo di lana ed è questo a mio avviso il punto di forza di questo romanzo, la non linearità, la distrazione che apre nuove vie, nuove storie. Mi ha ricordato un altro libro, letto lo scorso anno, Le prime quindici vite di Harry August di Claire North. Come August, Francesco è un personaggio complesso, sfaccettato come le vite dei corpi che si trova ad abitare. Un personaggio che deve fare i conti con la morte che lo circonda e non lo tocca, con il passare del tempo, con la solitudine: che senso ha andare avanti per vederli morire tutti? 

Il romanzo è ben scritto, scorrevole e conduce il lettore in molti luoghi oltre che in molte vite: Parigi è tutto il mondo concentrato in una sola notte, Jacques... eppure... ed è qui che i nodi vengono al pettine. Da una trama così complessa, mutevole e avviluppata mi sarei aspettata di essere catturata, imbrigliata e completamente coinvolta. Così non è stato, ho trovato il romanzo carente di emozioni e affrettato in certi punti. La prima parte, ad esempio, corre al galoppo, come se l'autore non vedesse l'ora di giungere a quel momento supremo in cui la vita di Francesco si apre a mille nuove possibilità e così avviene per il passaggio da un'esistenza all'altra. Tutto è transitorio (e forse voluto dall'autore) ma anche i momenti più tragici, quelli che avrebbero dovuto essere più ricchi di pathos (come la grande storia d'amore di Francesco/Jacques con Valérie) li ho vissuti con distacco, non sono riuscita a sentirmi completamente coinvolta perché il protagonista stesso sembrava essere già oltre, scollato da ciò che stava vivendo.
Suona un po' contorto, lo so, ma per quanto il romanzo sia ricco di spunti, riflessioni (anche letterarie, del resto Francesco/Zoe sarà anche scrittore) e alcuni interessanti personaggi (mi sono piaciuto moltissimo Auguste il gaudente zio di Francesco/Jacques e Libor il fratello gemello di Francesco/Josef) spesso mi sono ritrovata avviluppata da quegli stessi come e perché che assillavano il giovane protagonista.
Insomma, una trama originale ma a volte un po' troppo "meccanica" quasi la penna di Cuffaro si fosse fatta ingranaggio al fine di tessere quel gomitolo che però non emoziona come dovrebbe. Tre pantofole.


Di seguito vi lascio tutte le info sul volume pubblicato per Autori Riuniti lo scorso maggio:


ALESSIO CUFFARO

LA DISTRAZIONE DI DIO
editore: Autori Riuniti; pagine: 256; EAN: 9788894154931
brossura: € 15,00; eBook: € 6,99  acquistalo su: Giunti al Punto
data di pubblicazione: 19 maggio 2016

Morire e risvegliarsi altrove, in un altro corpo. Questo succede improvvisamente a Francesco Cassini, stimato ingegnere nella Torino di fine Ottocento. Che cosa è successo? Come è stato possibile? Chi crederà alla sua storia? La legge universale che regola il destino di ogni individuo pare essere saltata: Francesco è vittima di una distrazione di Dio. Ai dubbi e alle difficoltà del trovarsi estranei a se stessi, con un altro corpo da abitare, si alternano però anche le avventure e le possibilità che il protagonista del libro si troverà a vivere, innescando una serie di vicende drammatiche, ironiche e struggenti che attraverseranno l'intero secolo. Un romanzo che esplora territori narrativi inediti e che trasforma la nostra idea di identità, di corpo, di destino.


CHI È ALESSIO CUFFARO:
è nato a Palermo nel 1975.
Ha studiato alla Scuola Holden. Vive e lavora a Torino.
Ha scritto racconti per Linea d’ombra, Pulp ed è autore di tre favole brevi pubblicate nell’antologia 100 storie per quando è veramente troppo tardi (Feltrinelli 2013).


I'm a traveller of both time and space... canta Robert Plant e la trovo una frase adattissima a Francesco Cassini, protagonista di questa storia. E allora ci andiamo ad ascoltare i Led Zeppelin e la loro l'indimenticabile Kashmir  (Physical Graffiti, 1975) 

6 commenti:

  1. Ciao! Bella recensione, mi ispirava molto il libro dalla trama, forse lo terrò in considerazione per l'estate... la canzone che hai scelto è fantastica ;)
    un saluto da Fede

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Fede, grazie mille! È un romanzo ben scritto, una storia originale se ti interessa fai bene a dargli una chance, io mi aspettavo qualcosa di più ma, si sa, ognuno ha i suoi gusti di lettura ^^

      Elimina
  2. Mi ricorda moltissimo Ogni giorno di David Levithan ma di quello ho un chiaro e caro ricordo perché riuscì a scaldarmi il cuore, a farmi capire appieno l'importanza delle anime, di non soffermarsi sull'aspetto esteriore se l'anima che ne è contenuta è tanto bella. Del resto è un libro per ragazzi, normale che il messaggio sia diretto e di facide comprensione. Ma mi era piaciuto, gli assegnai 4 stelle su Anobii.
    Questo lo avevo adocchiato ma la tua recensione mi dice di desistere. Meglio spendere 15 e anche più euro per romanzi 'veri' invece di temi scolastici.
    Non so perché ma come consiglio musicale ci avrei visto anche i Rockets... on the road agaaain x'D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Lumi, grazie per gli interessanti spunti! Sai non conoscevo assolutamente Ogni giorno, ho letto la trama e sembra molto interessante! Se poi mi dici che ti è piaciuto, lo tengo sicuramente presente (anche perché a me i romanzi per ragazzi piacciono molto ;-)
      Sui Rockets mi cogli impreparata, non li conosco affatto!!! E sai che c'è? Adesso corro ad ascoltare ^^ grazie per il consiglio!

      Elimina
    2. Io i romanzi per ragazzi li preferisco quasi a quelli 'tradizionali', hanno da insegnarti molto di più e hanno sempre quel tocco di eleganza che in altre parti non trovi o con difficoltà.
      Sui Rockets posso dire a mia discolpa di essere praticamente nata con loro. Mio padre non ha molti LP ma ha quello dei Rockets... e quando gli viene in mente di tirarlo fuori gli vedi illuminarsi gli occhi: lo ha comprato ventenne o poco più con il suo stipendio da muratore. Non so dirti se mi piacciano o no ma ci sono affezionata ♥

      Elimina
  3. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda, Barbara *-* Abbiamo avuto le stesse, identiche, impressioni. Le emoziono per me hanno un peso rilevante nella valutazione delle libri, e qui ce ne sono state davvero poche. Ciò non toglie, però, che sia un libro scritto benissimo per essere un esordio.
    Un abbraccio e buone vacanze :)

    RispondiElimina

Accomodatevi, infilate le pantofole e... lasciate un commento!