sabato 18 gennaio 2014

Cosa vuoi fare da grande


Presto i figli della nazione sarebbero precipitati tra le fauci del futurometro o futurebuilder, come si diceva al di là dell'oceano, un'invenzione miracolosa che al semplice tocco di un pulsante avrebbe predetto il futuro degli scolari con precisione scientifica. L'era dei programmi sull'orientamento scolastico e dei test e dei grafici era agli sgoccioli, gli psicologi scolastici una specie in via d'estinzione. Stava per cominciare una nuova stagione, in cui l'eccellenza diventava norma.
(Ivan Baio, Angelo O. Meloni, Cosa vuoi fare da grande)

Buon sabato lettori in pantofole! Eccomi di ritorno con una nuova recensione. Oggi vi parlerò di un romanzo tutto italiano, Cosa vuoi fare da grande, scritto a quattro mani da Ivan Baio e Angelo Orlando Meloni. Ma veniamo alla storia:

La scuola elementare Attilio Regolo di Milano è in fermento. Prima fra tutte le scuole d'Italia è stata scelta per la presentazione nel nostro paese del famigerato "futurometro", uno strumento destinato a cambiare il futuro dei giovani di tutto il mondo. Sì perché l'ingegnere turco Volkan Bayraktar ha ideato questa macchina con lo scopo di indicare a ogni bambino quale sarà il suo ruolo nella società, quale la carriera più idonea da intraprendere. Non ci saranno più fallimenti o delusioni, ciascuno saprà con chiarezza quale strada seguire... 
Il corpo docente e istituzionale è ormai in assetto da guerra per accogliere lo storico evento, dalla direttrice dottoressa Gemma Tuttacani, al Ministro della Pubblica Istruzione, dal Sottosegretario allo Sviluppo delle Politiche gestionali per il Rimpatrio degli italiani all'estero al Sottosegretario all'Incentivazione dell'Espatrio a fini psicoattitudinali, fino ad arrivare allo stuolo di stagisti in completo da laurea o matrimonio, pronti ad assistere allo spettacolo da dietro le quinte. La scuola è addobbata dei festoni dei giovani promettenti virgulti ma le istituzioni non hanno fatto i conti con le spinte competitive delle giovani madri, tirate a lucido per l'occasione, né con i piani scellerati della signora Smargotti e dei suoi inarrestabili gemelli o forse si sono dimenticati degli sguardi vivaci e profondi dei bambini che da grandi sognano di fare i pirati o gli astronauti. 

Cosa vuoi fare da grande? Quante volte, da bambini, ci siamo visti porre questa domanda da adulti compiaciuti e divertiti. Ma ciascuno di noi aveva una risposta pronta: il pirata, l'astronauta, la principessa, la maestra o la veterinaria (nel mio caso ^^) e forse non abbiamo realizzato niente di tutto ciò, eppure quei sogni ci sono serviti a diventare ciò che siamo oggi. Ma il "futurometro" è pronto a cancellare tutto questo con un colpo di spugna, in cambio promette un futuro fulgido, di successo, promette di introdurre nella società uomini e donne sicuri e carismatici... Ad accompagnarci nelle aule dell'Attilio Regolo, all'alba di un giorno tanto importante per la scuola italiana, sono proprio due bambini: Gianni Serra e Guido Pennisi. Due bambini un po' soli forse, con alle spalle una famiglia assente, ma che hanno trovato l'uno nell'altro sostegno e compagnia. Del resto, a quell'età, bastano un puffo Quattrocchi e un panino imbottito con il prosciutto crudo e le sottilette per siglare un'amicizia indissolubile. Gianni e Guido non sanno niente del "futurometro" e quando mettono mano al loro festone di benvenuto lo fanno con la fantasia e l'entusiasmo tipica di ogni bambino. Non immaginano che quei festoni possano addirittura innescare scene apocalittiche da guerriglia urbana nelle menti contorte di madri in competizione. Di questi avvenimenti sarà spettatore il lettore nel rapido intrecciarsi di scene e personaggi tragicomici, quali solo la scuola italiana può produrre ^^ Dal pugno di ferro della direttrice Tuttacani, una direttrice dotata di severità e autocontrollo come di rado se n'erano viste, allo stuolo delle personalità istituzionali accompagnate da guardie del corpo e stagisti disillusi e frustrati cui anche il "futurometro" non riuscirà a presagire un futuro occupazionale roseo se non nel ruolo di "kamikaze". Lo stesso inventore di tanto ragguardevole marchingegno, l'ingegner Volkan Bayraktar, ha alle spalle un passato da studente incompreso. Per non parlare del piano scellerato della signora Smargotti e dei suoi "adorabili" gemelli, pronti a mettere a ferro e fuoco l'intera scuola, pur di disintegrare, nel vero senso della parola, il cartellone di Anastasia Punzoloni e suo figlio. A fare il resto ci penserà l'ingegneria scolastica: Il sistema antincendio stava funzionando  come un sol uomo, la palla passò ai nebulizzatori posti sul tetto della palestra. E i nebulizzatori, ignari delle centinaia di occhi fissi sugli spruzzini di cui erano dotati, gorgogliarono per un paio di secondi e quindi uno soltanto tra di loro, quello più lontano dalle fiamme, sputacchiò una breve salva d'acqua (...) e si acquietò, come un soldato che si ritira nelle retrovie.
Devo dire che mi sono avvicinata a questo romanzo con grande curiosità, mi ha fatto ridere e sorridere pure forse mi aspettavo qualcosina in più. Gli autori scrivono con grande brio e ironia, talvolta dissacrante, ed è proprio questo ad avermi un po' disorientata nella lettura, ho trovato alcune scene ed episodi forzati e ipercaratterizzati, come la presentazione del "futurometro" di un giovanissimo Volkan Bayraktar a un'attonita classe dell'MIT che lo scambia addirittura per un terrorista suicida. E se alcune parti sono leggere e scorrevoli altre appesantiscono la lettura con, nel mio caso, conseguente calo dell'attenzione. Resta comunque un romanzo piacevole-amaro, un ritratto disincantato di ciò che siamo e di ciò che potremmo essere, un invito a non dimenticare mai le proprie aspirazioni. 
Tre pantofole di gradimento. Cosa mi è rimasto più impresso? L'immagine di due bambini che danno la mano al nonno, pronti per andare a prendersi un gelato:
- Che ne dite, - propose infine il vecchio signore, - se ci facciamo un gelato?
E Gianni Serra e Guido Pennisi sorrisero, e tutt'e tre uscirono dalla palestra suggerendo l'idea che fosse giunto il momento di piantarla lì. 


Vorrei ringraziare Angelo Orlando Meloni per avermi gentilmente inviato il suo lavoro e di seguito vi posto tutti i dati del volume:

Ivan Baio, Angelo O. Meloni
Cosa vuoi fare da grande
Del Vecchio Editore
Pagine: 184
ISBN: 9788861100558
€ 12,00

TRAMA: Dall'autore del libro cult Io non ci volevo venire qui, un romanzo tragicomico sul futuro dell'istruzione italiana. 
Guido Pennisi e Gianni Serra sono due bambini strani; nessuno sembra accorgersi di loro nella Scuola elementare Attilio Regolo di Milano. Figuriamoci il giorno più atteso dell’anno, il giorno in cui l’anonimo istituto si prepara ad accogliere il più famoso e ricco inventore del mondo, colui che ha dato alla luce il “futurometro”, una macchina destinata a cambiare il futuro dei ragazzi e il sistema dell’istruzione italiana. È tutto pronto nella palestra: festoni appesi, mamme in ghingheri, autorità tirate a lucido. Un’Italia da sempre provinciale è accalcata in quello stanzone, un Paese di adulti mancati pronti a lavarsi le mani del futuro dei loro pargoli con la benedizione della tecnica. La sfida finale alle fantasie infantili è cominciata, ma, forse, gli adulti non hanno fatto i conti con i terribili gemelli Smargotti della terza F. 
Cosa vuoi fare da grande è un romanzo divertente e avventuroso in cui i sentimenti sono trattati con delicatezza e verità. Una storia che semina ironia e malinconia, lasciandoci alla fine, sbalorditi, di fronte alla domanda che non dovremmo mai smettere di porci.

CHI SONO IVAN BAIO E ANGELO ORLANDO MELONI:
il primo viveva a Milano che ha lasciato per Roma che ha lasciato per Berlino ma è nato a Siracusa. Oggi inventa macchine fantastiche su "Doppiozero", scrive quattro nuovi romanzi e lavora al social network definitivo. Per parte sua Meloni è nato a Catania e vive a Siracusa. Ha scritto la raccolta di racconti Ciao campione e il romanzo Io non ci volevo venire qui (Del Vecchio Editore, 2010). Aggiorna saltuariamente un blog di colore verde come la speranza, la benzina e l’ecologia.

In una scena del romanzo, un giovane Volkan Bayraktar è alle prese con l'inespugnabile rompicapo del cubo di Rubik mentre in sottofondo i Rolling Stones ci danno dentro con Brown Sugar:
Volkan sputò per terra, mise su Brown Sugar dei Rolling Stones, si rimboccò le maniche e affrontò il cubo.
E visto che proprio non riesco a chiudere una recensione senza un brano musicale, ce la andiamo ad ascoltare, Brown Sugar, dal live in Texas del 1972 ;-)

3 commenti:

  1. Solo tre ?
    Anche io lo ho tra le letture da compiere.

    RispondiElimina
  2. "il futuro dell'istruzione italiana//la scuola" è un argomento che mi deprime un tantino.. mica per nulla, si tratta principalmente del fatto che la trovo sempre più elitaria e di qualità.. umh,umh... "particolare". Non voglio fare polemica ma, per quanto esistano delle fortissime eccellenze (e non c'è bisogno di andare alla Bocconi per trovarle) esistono anche delle belle schifezze. Al liceo poi.. proprio per questo mio "ripudio" temo sarà difficile buttarmi nella lettura di questo libro! ;);)

    RispondiElimina

Accomodatevi, infilate le pantofole e... lasciate un commento!