domenica 20 gennaio 2013

Un fattoria piena di... nonni!


Aveva bisogno di stare in mezzo alla gente, sentirsi utile, condividere dei momenti. Altrimenti perdeva il gusto e la voglia. Perciò, ecco, aveva scelto. Andava a vivere con i suoi amici ... E poi, un'unica casa con tanti nonni riuniti non sarebbe stata così male nemmeno per i  bambini...
(Barbara Constantine, E poi, Paulette...)  

Buon pomeriggio cari lettori in pantofole e buona domenica! Qui da me l'allarme neve è passato, ma è iniziata la pioggia. Cosa c'è di meglio, allora, se non leggere? E così ho terminato E poi, Paulette... di Barbara Constantine ed eccomi qua pronta a condividere con voi una nuova recensione!


Il vecchio Ferdinand abita in una grande fattoria in campagna, un figlio lontano in Australia e l'altro che ha appena deciso di trasferirsi in città con moglie e figli. Sì, i piccoli Ludovic e Lucien, i suoi nipotini, i suoi Lulù come li chiama lui, anche loro se ne sono andati. Così Ferdinand è rimasto solo col piccolo gatto Toffi. Ha poco da fare e molto tempo libero da trascorrere al bar, magari facendo lo sgambetto col bastone a qualche giovane ragazza in tacchi alti (lo diverte tanto!). Poi un giorno, tornando a casa, incontra Berthe la cagnetta dell'anziana Marceline. Cosa ci fa tutta sola sul ciglio della strada? La segue e... salva l'anziana signora da morte certa. Per via di una perdita di gas, d'altronde la sua casa è un tale colabrodo. E infatti pochi giorni dopo un nubifragio ne devasta il tetto. A Ferdinand balena un'idea. E se si traferisse da lui? La casa è enorme, c'è spazio in abbondanza per lei e per i suoi animali: l'asino Cornélius, esperto nello sgattaiolare fuori da qualsiasi recinto, il vecchio gatto Moje e la scodinzolante Berthe. E così la convivenza ha inizio! La vecchia fattoria prende nuovamente vita, sì perché dopo Marceline arriva Guy, un vecchio amico di Ferdinand, che dopo la morte della moglie sembra aver perso la voglia di vivere: Non devi restare da solo, Guy, non ti fa bene. Forza, vieni, ce ne andiamo. E poi le sorelle Lumière, cognate in realtà, che condividono la casa da settant'anni, ma ora il nipote minaccia di cacciarle via. Così fanno fagotto e senza pensarci due volte si trasferiscono alla fattoria. Infine approdano in campagna anche due giovani: Muriel e Kim. In cerca di un affitto a poco prezzo, trovano vitto e alloggio in mezzo a quegli spassosissimi vecchietti in cambio di qualche ora di lavoro. Muriel come infermiera (del resto frequenta proprio la scuola in infermieristica) e Kim, studente di agraria, ha il compito di sistemare insieme a Marceline l'orto. Di cose da fare ce ne sono tante, ognuno ha il proprio compito all'interno di solidarnonni, ecco come Guy ha ribattezzato la loro convivenza. E poi... e poi un sabato, in una notte di plenilunio, arriva anche Paulette...
Un romanzo che mi ha scaldato il cuore, che mi ha fatto ridere e mi ha fatto piangere. Un romanzo fatto di piccole cose, del resto Barbara Constantine racconta la vita di tutti i giorni, ma lo fa con una tale simpatia, un tale bonario umorismo che non puoi fare a meno di innamorarti dei suoi vecchietti: della lamentosa Hortance, novantacinque anni suonati, che si calma solamente cantando e vorrebbe tanto mettersi di profilo su feisbuc ;-)  o del buon vecchio Ferdinand dalla corazza tanto dura che nasconde un cuore d'oro! E come guida il nostro vecchietto ;-) contachilometri fisso sui cinquanta. Velocità ideale. Non soltanto risparmia benzina, ma così ha tutto il tempo di veder sfilare il paesaggio, di ammirare il panorama. E soprattutto di fermarsi al minimo allarme, senza rischiare un incidente. Ma accanto a questa leggerezza, quanta profondità! Barbara Constantine si interroga e fa riflettere su tanti argomenti: la vecchiaia, la solitudine, la difficoltà di dialogo tra generazioni, il rapporto genitori-figli, l'amicizia. E lo fa con delicatezza, con parole semplici che pure ti restano nel cuore... perché i ragazzi non possono fare a meno della saggezza dei più anziani così come questi non possono vivere senza la vitalità e il calore della gioventù. Un libro che si legge con grande facilità, che scorre come pioggia sui vetri in grado di strappare molti sorrisi e qualche lacrima. A proposito, come fa notare l'autrice nei ringraziamenti finali, il sito solidarnonni di cui si parla nel romanzo esiste davvero: www.solidarvioc.com.
Di seguito vi posto tutti i dati del volume.


Barbara Constantine  
E poi, Paulette...
Einaudi
Pagine: 228
ISBN: 9788806213886  
€ 17,00

TRAMA: Ferdinand vive tutto solo nella sua grande fattoria in campagna. Figli e nipoti hanno tanti di quegli impegni, e a lui restano il gatto, un bicchierino ogni tanto, e un sacco di tempo libero. Un giorno, facendo visita alla vicina, Ferdinand scopre che un nubifragio le ha devastato il tetto. Non ci dorme tutta la notte. Ma il mattino successivo si fa coraggio e invita Marceline a trasferirsi da lui. Lei e tutti i suoi animali, ben inteso: il cane, un vecchio gatto, e l'asino Cornélius. Lo spazio proprio non manca. A poco a poco la fattoria si riempie di fermento, agitazione, nuova vita. Perché dopo Marceline arrivano anche un amico di Ferdinand rimasto vedovo di recente, due vecchine un po' smemorate, uno studente che rimette in sesto l'orto, e alla fine anche Paulette...
Un'incantevole commedia di sentimenti e belle emozioni. Un romanzo lieve ma capace di far riflettere su il significato dell'amicizia e il dialogo tra le generazioni. Un successo sorprendente in Francia, per un libro che ha intenerito e fatto sorridere tantissimi lettori.
 
CHI È BARBARA CONSTANTINE:
è una sceneggiatrice francese di origini americane che ha lavorato, tra gli altri, con Robert Altman. Vive nella regione di Parigi. Alcuni suoi romanzi sono già usciti in Italia: La bella estate di Melie (Cairo 2009), Non dire gatto... (Cairo 2010), Tom piccolo Tom (Fazi 2011).

Questa lettura mi ha subito fatto venire in mente un brano, Father and son di Cat Stevens, che parla proprio dell'incapacità di comunicare tra un padre e un figlio. Di seguito vi posto il pezzo, bellissimo...



 
 

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